La parola Merengue ha una etimologia molto curiosa: si pensa in fatti che derivi dal dolce "meringa" che dovrebbe evocare grazie alla sua leggerezza e spumosità i caratteri peculiari della danza nata nei primi anni della Repubblica Domenicana.
Le fonti ci riportano due differenti origini della danza.
Un ritmo costante di tamburi accompagnava il lavoro degli schiavi incatenati mentre tagliavano le canne da zucchero: la loro particolare situazione di esser legati l'uno all'altro, li obbligava a trascinare una gamba mentre procedevano nelle fatiche.
Una seconda fonte invece riporta che durante le rivoluzioni della Repubblica Dominicana, un grande eroe fu ferito a una gamba e durante la festa data in suo onore i cittadini si sentirono costretti a ballare zoppicando e trascinando un piede in onore del ferito.
A metà del XIX secolo il Merengue divenne molto popolare nell'area dei Caraibi e del Sud America:in particolare è divenuto, così, la danza nazionale della Repubblica Domenicana.
Nasce come un ballo di gruppo e non di coppia: uomini e donne disposti in circolo danzavano rivolti al centro tenendosi per mano. Non c'erano vistosi movimenti delle anche come oggi. Infatti le danze africane da cui derivava non avevano per tradizione il movimento delle anche: erano invece contraddistinte da complicati movimenti di piedi e di braccia.
Ci sono molte molte varietà di musiche Merengue. L'andamento varia da ritmi frenetici a ritmi lenti misti a bolero.
Il Merengue è stato introdotto negli stati uniti d'America dal grande "laboratorio" delle danze caraibiche che è New York. Oggi si balla in tutto il mondo.
Il Merengue viene eseguito con un ritmo di 2/4 ed un andamento è di 72/74 battute al minuto.
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